Ettore Scola, un regista con la matita
di Rossano Vittori, 1989, 20′
Ettore Scola ha una consuetudine quasi ossessiva con il disegno. Una pratica grafica esercitata sin dagli esordi sulle pagine del Marc’Aurelio e che non poteva restare estranea alla sua attività cinematografica. Una caratteristica che lo accomuna a quegli autori, fra cui i grandi Eisenstein, Pasolini e Fellini, che adoperano il disegno, soprattutto lo schizzo caricaturale, nel proprio processo creativo per individuare o comprendere meglio un personaggio o una sequenza del film. Una caratteristica per la quale può essere definito un “regista con la matita”. Il filmato, ripercorrendo la parabola artistica del regista, ci mostra i suoi disegni e li mette a confronto con le sequenze dei film a cui hanno dato origine, permettendoci di entrare nel suo laboratorio creativo e di cogliere l’evoluzione della storia e del personaggio sin dal primo concepimento.
“Il disegno, per me – ha detto Ettore Scola – è solo un modo per concentrarmi meglio su certe idee o per estraniarmi da altre. Le mie figure, i miei pupazzetti sono il riflesso oggettivo di pensieri filtrati attraverso immagini caricaturali. I miei disegni non sono schizzati con finalità artistiche, sono piuttosto ghirigori mentali, quasi mai finalizzati o imposti da obiettivi precisi. Sono appunti di lavoro, un modo di pensare ad alta voce e di trasferire con immediatezza sulla carta le immagini e le situazioni che si presentano alla mente. Infatti, per me, il disegno ha funzione anche di scarico mentale”.
Un fatto è certo, seppure considerati come scarico mentale o sogguardati come semplici ghirigori, i disegni di Scola hanno lo spessore della migliore tradizione caricaturale e assolvono, per quanto riguarda il cinema, al preciso compito di incidere e valorizzare la creatività di uno dei maggiori autori contemporanei.
(da Ettore Scola, un regista con la matita, di Rossano Vittori)